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sistemi costruttivi in legno

I sistemi costruttivi in legno attualmente presenti sul mercato delle case prefabbricate a basso consumo energetico possono essere compresi fondamentalmente in due categorie ben precise, in base alla tipologia di parete esterna offerta che può essere massiccia (quasi sempre riferibile ai cosiddetti pannelli in x-lam) o a telaio.
In ogni caso il legno assolve principalmente una funzione portante ed è sempre abbinato a pannelli di isolamento di diverso spessore e materiale, la cui funzione è di impedire lo scambio termico con l’esterno durante i mesi invernali ed estivi.
Va inoltre ricordato che i sistemi costruttivi che impiegano i pannelli in x-lam sono (quasi) sempre proposti dalle ditte di case in legno italiane.
Pur trattandosi di elementi strutturali fondamentalmente prefabbricati, la gestione del cantiere è abbastanza tradizionale, con un elevato livello di flessibilità e di adattamento.
I valori di isolamento termico raggiungibili dipendono soprattutto dagli spessori degli isolanti impiegati, mentre è ragguardevole la capacità di impedire l’ingresso dell’onda di calore all’interno dell’edificio, grazie alla buona massa dei pannelli in x-lam. sistemi costruttivi in legno
Personalmente ritengo questo sistema costruttivo molto adatto nel nostro paese, caratterizzato mediamente da climi piuttosto miti e comunque assai diversi dai paesi di origine delle case prefabbricate in legno.

Le pareti intelaiate sono offerte soprattutto dalle aziende di case prefabbricate nordeuropee e vengono assemblate direttamente all’interno degli stabilimenti produttivi
e montate velocemente in pochi giorni in cantiere.
I valori termici possono raggiungere valori di isolamento (soprattutto invernale) molto spinti, in quanto tutta la profondità della parete è costituita da pannelli coibenti, che vengono inseriti anche tra i montanti strutturali.
Le pareti a telaio devono essere in grado anche di isolare efficacemente durante i mesi estivi.
Per questo motivo i pacchetti di coibentazione devono essere studiati appositamente per i nostri climi, in quanto una parete troppo leggera è garanzia di surriscaldamento, con tutte le conseguenze del caso.
Le combinazioni possibili di materiali sono molteplici (senza entrare nella diatriba ESP si, ESP no), ma vanno sicuramente scartate le pareti a scarsa inerzia termica, tutt’altro che infrequenti sul mercato italiano delle case prefabbricate e spesso scelte dai committenti per la maggiore economicità.
Entrambi i sistemi costruttivi sono validi, ma si deve essere consci delle differenze e dei vantaggi dell’una e dell’altra soluzione, ribadendo che l’x-lam è quasi sempre proposto da ditte italiane (mediamente giovani), mentre il telaio lo standard della prefabbricazione (con tutte le eccezioni del caso).